FESTIVAL DI TEATRO DI NARRAZIONE ALBANO RACCONTA(NDO)
Albano Racconta(ndo) è il I festival di Teatro di Narrazione della città di Albano Laziale creato dall’Associazione culturale TUedIO.
Il festival, pioniere nel portare ad Albano Laziale il Teatro di Narrazione, è nato dall’incontro di Marina Checchi, libraia e presidente dell’Associazione culturale TUedIO, e Maria Assunta Salvatore, organizzatrice teatrale, unite dalla comune passione per le storie.
Entrambe sentivamo la necessità di condividere con il pubblico la bellezza dell’ascoltare una storia, immaginare spazi e tempi sospesi, lasciarsi suggestionare dal sapore antico delle parole. Creare un festival di narrazione ad Albano Laziale, significa soprattutto, sognare di realizzare un linguaggio e un sentire comune, far vivere i luoghi della quotidianità attraverso il fascino del teatro, trasformare una piccola città in un luogo di ricerca recuperando una dimensione umana ed emotiva, far crescere una piccola rassegna estiva tale da immaginarla come un appuntamento annuale che identifica nel tempo un momento d’incontro per gli abitanti. La gratuità di tutti gli spettacoli in programma, mirava, appunto a coinvolgere l’intera comunità per creare una tre giorni di condivisione sotto il segno del Teatro. E tutti i feedback positivi ci hanno dato ragione.
E così il sogno è divenuto realtà…
Ascoltare una storia, immaginare spazi e tempi sospesi, lasciarsi suggestionare dal sapore antico delle parole. La capacità del racconto antico di trasformare luoghi e di accarezzare i cuori.
Perché c’è sempre un buon motivo per ascoltare una bella storia…
EDIZIONE 2021 III edizione
Ritorna il teatro all’aperto ad Albano Laziale.
Quattro giorni, cinque spettacoli di narrazione conosciuti e apprezzati sulla scena nazionale per la terza edizione del festival Albano Racconta(ndo), che si svolgerà da domenica 11 luglio a mercoledì 14 luglio 2021 in uno dei luoghi più suggestivi della cittadina laziale: la piazzetta antistante Santa Maria della Rotonda.
Il festival si riconferma grazie alla volontà e alla collaborazione organizzativa tra Marina Checchi, libraia e presidente dell’associazione culturale TUedIO, e la direzione artistica di Maria Assunta Salvatore, unite dalla comune passione per le storie.
QUESTO IL PROGRAMMA:
Albano Racconta(ndo) sarà inaugurato domenica 11 luglio.
- Alle ore 17 in scena la compagnia Eccentrici Dadarò con lo spettacolo dal titolo Vote for. Una coppia comica si prodiga a trasformare la piazza perché qualcuno di molto importante sta arrivando e bisogna essere tutti pronti. Mentre si aspetta la clownerie diventa protagonista con i suoi lazzi, le sue magie e i disastri di questi moderni “Stanlio e Ollio”. Un “Aspettando Godot” rivisto con gli occhi di due clown… Tra gags, magia e trovate inaspettate, riscoprendo il senso dell’attesa spesso dimenticato in un mondo sempre più veloce e fagocitante. E alla fine una fine ci sarà. Sì, perché alla fine arriva…
Lunedì 12 luglio doppio appuntamento
- Alle ore 20.15 sarà la volta di Daria Paoletta con Esterina Centovestiti, prima regionale. L’attrice racconta del mondo dell’infanzia dal vissuto di Lucia Ghibelli. Lucia è una giovane donna che cerca di ricomporre con precisione i giorni della scuola e di quando, in quinta elementare, comparve in classe Esterina Gagliardo.
L’arrivo di Esterina mette scompiglio nella vita di Lucia e non solo; il fatto che indossa sempre gli stessi pantaloni e ha il colletto del grembiule stropicciato; oppure che se ne sta sempre sola e non è facile comprendere quello che dice. Eppure, come spesso accade, le cose che non si riescono a capire, nel tempo, infine trovano una definizione e finisce che si rivelano fondamentali per la crescita personale di una bambina di dieci anni. Le vicende della storia mettono in luce le gioie e i dolori, le riflessioni più intime, le domande esistenziali, i perché inspiegabili di quell’età fragile e potente al tempo stesso.
- Alle ore 21.30 toccherà a Flavio Albanese con il suo Il Codice del Volo. Flavio Albanese, racconta la vita, le peripezie, i miracoli e i segreti del più grande genio dell’umanità, la sua particolarissima personalità, ma soprattutto la sua voglia di conoscere e insegnare.
Perché Leonardo voleva volare? Lo spiega Zoroastro, il suo allievo, il suo giovane di bottega, ovvero l’assistente e suo amico fedele: Tommaso Masini. È proprio lui che ha sperimentato una delle più ardite invenzioni del Maestro: la “macchina per volare”. Gli spettatori conosceranno la storia, l’umanità e soprattutto il modo di pensare di un genio poliedrico e originalissimo che è il simbolo del nostro Rinascimento. Protagonista assoluta è la curiosità, l’inquieta tensione dell’uomo verso la scoperta, l’incredibile capacità umana di arrivare oltre i limiti che la natura sembra imporci.
Martedì 13 luglio ore 21.00 andrà in scena Armando. Lettere ®esistenti andrà in scena. Scritta da Rita Pelusio, Domenico Ferrari ed Enrico Messina, che ne cura anche la regia, questa storia unisce tre generazioni: il figlio Enrico, il padre Mario e il nonno Armando. Ed è vera.
Nasce dalle lettere di Mario, appena dodicenne, e suo padre Armando durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1944. Le ritrova Enrico, l’attore in scena, conservate in una valigia, nel 2017, settantatré anni dopo. Leggendole, un po’ alla volta, Enrico ricostruisce la sua storia: la storia della sua famiglia, la storia della sua città. La nostra storia: perché in quelle lettere la storia piccola di un bambino che desidera soltanto riabbracciare suo padre, s’intreccia con la grande e dolorosa storia del nostro Paese. Armando Vezzelli era un maestro di scuola elementare; un intellettuale che durante la guerra scelse di ribellarsi alla dittatura e di organizzare la Resistenza nella sua città, Genova. Per questo andrà incontro all’arresto, alla deportazione e alla morte nel campo di sterminio di Mauthausen.
- A chiudere questa edizione sarà Ubu re, Ubu chi? di Kanterstrasse Teatro, mercoledì 14 luglio.
Ubu Re è uno dei quattro testi che compongono la quadrilogia di Alfred Jarry, scrittore, poeta e drammaturgo francese inventore della Patafisica. Ubu Re è un testo andato in scena per la prima volta nel 1896 facendo subito scalpore. È un testo che ha cambiato il teatro, un classico moderno capace di parlarci ancora oggi. La pièce segue le avventure dell’assurdo e cattivissimo Padre Ubu, capitano dei dragoni, officiale di fiducia di Venceslao Re di Polonia, e della perfida e ingannevole Madre Ubu, sua moglie. Padre Ubu, spinto dalla Madre e con l’aiuto del capitan Bordure, uccide il Re Venceslao impossessandosi del trono di Polonia.
Ubu Re parla di politica, di colpi di stato e di guerre, di salite e veloci discese, parla di noi e a noi. Un testo sempre attuale, perché in fin dei conti le regole alla base del gioco sono sempre le stesse: il potere, la ricchezza e l’ingordigia che porta a consumare e a consumarsi sempre troppo velocemente.
EDIZIONE 2020
Ci abbiamo pensato molto.
Abbiamo aspettato ogni giorno una notizia nuova.
Abbiamo cercato di parlare con le istituzioni, fare rete, proporre una nuova formula, prorogare i tempi.
Abbiamo rifiutato la proposta di trasferire il nostro piccolo e giovane festival su una piattaforma online.
Ci siamo dette, però, di credere fortemente nell’idea che la cultura non debba essere sempre una tra le prime voci da azzerare in caso di crisi economica.
Davanti a noi due strade: rinunciare e aspettare il prossimo anno o cercare di organizzare al meglio, con grande attenzione e contando anche sul senso civico di chi ci segue.
Abbiamo scelto la seconda.
E quindi, siamo felici di dirvi che Albano Racconta(ndo) anche quest’anno si farà!
In una formula più piccola, con l’accesso su prenotazione, ma dal vivo e ben distanziati.
Perché il teatro possa diventare un impegno di realtà condivisa.
Albano Racconta(ndo) II edizione
3-4-5 luglio 2020.
Piazza antistante Santa Maria della Rotonda, Albano Laziale (RM).
QUESTO IL PROGRAMMA:
– Il primo spettacolo di questa seconda edizione del nostro Festival di Teatro di Narrazione si intitola “Dei Liquori fatti in Casa”, interpretato da Beppe Rosso.
– Il festival Albano Racconta(ndo) quest’anno ha deciso di pensare anche ai più piccoli, proponendo uno spettacolo di Teatro Ragazzi.
In scena ci sarà Daria Paoletta, già conosciuta e amata dal pubblico di Albano Laziale con “Una storia che non sta nè in cielo e nè in terra“.
– Il secondo spettacolo in serale per gli adulti avrà il volto di un attore che abbiamo già conosciuto lo scorso anno.
EDIZIONE 2019
Albano Racconta è stato inaugurato, venerdì 12 luglio 2019, alle ore 21.00, da Icaro Caduto di e con Gaetano Colella: lo spettacolo racconta una storia senza tempo: il complesso, delicato e meraviglioso rapporto che lega un figlio a un padre.
Icaro precipita in mare dopo essere fuggito con suo padre Dedalo dal labirinto, a Creta.
Le ali artificiali si sfaldano non appena il giovane si avvicina al sole. Il padre disperato, dopo averlo cercato a lungo, si rifugia in Sicilia.
Icaro Caduto racconta tutto quello che segue la funesta caduta di Icaro: il ragazzino, dopo lo schianto in mare, non muore.
Sabato 13 luglio, sempre alle 21.00, è stata la volta di Daria Paoletta con Il Ballo, tratto dall’omonimo romanzo di Irène Némirovsky. Daria Paoletta narra la storia di una famiglia, madre padre e figlia che vivono l’attesa del “grande ballo”. Pochi personaggi, disegnati in un lampo e con brevi tratti, eppure perfettamente riconoscibili, e un incedere di eventi che precipitano in pochi giorni verso una fine inattesa e tragicomica, stupida, piccola eppure enorme, per le conseguenze sulle persone coinvolte.
A chiudere la prima edizione di Albano racconta, domenica 14 luglio, La storia di Taborre e Maddalena, del raccontar mangiando con Enrico Messina e Mirko Lodedo.
Due giovani che la sorte ha destinato a vite diverse. Fuggono dal loro impossibile amore e trovano rifugio presso la casa di un vecchio pastore costruita “intorno” al suo letto, scavato dentro un albero di pere. Nell’incontro silenzioso dei tre, l’uomo offre ai due ragazzi un frutto poi, piantati i semi raccolti per tutta la sua vita, e comincia la narrazione.
Un racconto in cui ogni volta il menù della cena di scena è diverso, adattandosi alle tipicità del luogo dove lo spettacolo è rappresentato.
Le creatrici del Festival
Marina è una libraia e un’architetta, amante dei libri e dei lavori fatti con le mani.
È cresciuta in Toscana, fra collina, mare e città, sì è trasferita a Roma con l’inizio dell’Università. Laurea magistrale in Architettura all’Università La Sapienza di Roma. Dopo 7 anni di lavoro puro è diventata mamma per la prima volta e poi una seconda. È cambiata lei ed è cambiata la sua possibilità di lavorare. Ma mai si è modificata la sua voglia di portare un messaggio fuori da sé.
Da allora ha continuato a lavorare come architetta, come disegnatrice di abiti per bambini e bambine ed ha iniziato a dedicare una buona parte del suo tempo alla selezione di libri. Studia progetti per le scuole e per la comunità, credendo fortemente nella forza e nell’importanza della condivisione e nel fatto che nessuno debba restare escluso.
Tutto questo fare, progettare, immaginare l’ha portata a creare la libreria TUedIO design, uno spazio per adulti e bambini, uno spazio di ricerca e di incontro, di dialogo e di ascolto. Un luogo del cuore in cui veicolare nuove idee e progetti.
Non potrei fare a meno: Delle mie bambine e della mia famiglia. Delle mie amiche. Del profumo del mare. Di una sana risata.
Mi piacerebbe: mettere ordine nel garbuglio dei miei pensieri e delle mie attività.
Il libro del cuore: Io sono così di Fulvia Degl’Innocenti, ed. Settenove.
Il luogo che vorrei visitare: l’Australia.
Il sogno nel cassetto: non fermarmi mai e continuare a scoprire cose nuove e preziose .
…si presentano
Mary, pugliese di nascita, si laurea in Lettere e Filosofia e si trasferisce a Roma compromettendo per sempre il suo accento. Ci rimane per 10 anni e fonda l’associazione Karibù occupandosi di formazione per bambini e adulti, e organizzazione di spettacoli.
Nel 2011 incontra la Fondazione Parole di Lulù e ne diventa consulente artistica, fino a gestirne uno dei progetti “La Casa dei Bimbi,” spazio di integrazione culturale e socio sanitario alla periferia di Roma, che accoglie bambini in difficoltà familiare ed economica attivando gratuitamente laboratori di teatro, musica e arte. Sulla sua strada incontra per caso un piccolo naso rosso: prova ad indossarlo ed è subito amore. È facilitatrice clown e fondatore della compagnia NasoNaso social clown. Quando va in ospedale diventa dottoressa Frisella per la cooperativa romana ComiciCamici.
Dal 2016 si occupa di organizzazione e distribuzione teatrale.
Nel 2018 decide di tornare al Sud e sposa il progetto della residenza del teatro di Ceglie Messapica occupandosi della formazione teatrale dei bambini dai 3 ai 12 anni.
Non potrei fare a meno: Della mia meticcia Kira. Degli incontri. Del gorgonzola.
Mi piacerebbe: Non smettere mai di innamorarmi. Ogni giorno.
Il libro del cuore: Mrs. Dalloway di V.Woolf e Di cosa parliamo quando parliamo d’amore di R. Carver
Il luogo che vorrei visitare: Messico
Il sogno nel cassetto: Ho deciso di non avere cassetti. Solo mensole. Così i sogni li tengo a vista.