Il leone e l’uccellino.
Il libro illustrato che mi piace raccontarvi oggi è un meraviglioso e poetico testo nato dal cuore e dalla mente di un’autrice francese che lo ha anche magicamente illustrato. Un testo che ci parla di amicizia…e non solo.
Il leone e l’uccellino, di Marianne Dubuc, ed. Orecchio Acerbo.
Pensate al leone… un animale forte e regale, elegante e coraggioso, nell’immaginario di tutti è anche un tipo aggressivo da cui è bene stare alla larga, è un tipo tosto, tenero con la sua prole, con la sua razza e pericoloso con gli altri.
Avete mai pensato che un leone possa essere anche accogliente, saggio e delicato? Che possa essere un lavoratore attento alla natura e alle altre creature anche non della stessa specie?
Personalmente amo il leone come tutti i felini, mi danno l’idea di saperla lunga, di conoscerci talmente bene che comprendono i nostri stati d’animo, sia quando siamo tristi, sia quando siamo felici e ci vengono in soccorso quando ne abbiamo bisogno, o almeno così hanno sempre fatto i miei gatti 🙂
Bene, il leone di questa storia è un leone buono e saggio, che conduce regolarmente la sua vita in una tranquilla casetta accogliente e amabile, che coltiva un orto con attenzione ed amore e che quando una piccola ed indifesa creatura, un uccellino, cade ferito vicino a lui, il suo primo pensiero non è stato quello di sopraffarlo e mangiarlo, ma quello di lasciarsi guidare dalle emozioni, dai sentimenti e di guarirlo, di prendersene cura.
E così nasce un’amicizia profonda fra due esseri così apparentemente diversi, fra due razze così apparentemente incompatibili, fra due animali così apparentemente nemici.
Eppure il messaggio, fra i messaggi, è proprio questo… Apparentemente la diversità è incompatibile, apparentemente due razze diverse non hanno punti in comune, apparentemente le differenze sono inconciliabili, apparentemente chi è più grande, più forte è totalmente diverso e non può coesistere con chi è più piccolo e più fragile.
Questa bellissima favola illustrata ci insegna che non è così.
Ci insegna che un leone può avere un animo nobile ed attento alle creature più piccole e bisognose anche se non sono i suoi piccoli.
Ci insegna che la vita è più bella vissuta in due e non importa di che razza siamo, che la solitudine, il bianco, l’assenza, è anch’essa bella e necessaria come lo scorrere delle stagioni, ma in due la vita prende colore. E calore.
Ed il colore della vita è accompagnato anche dalla calma, da un ritmo lento e pieno di significati, di attenzioni. E’ pieno di silenzi sonori, siamo trasportati perfettamente nella storia e ne amiamo la tranquillità del trascorrere del tempo insieme, del vivere quotidiano, delle azioni semplici e belle, delle azioni veloci e coinvolgenti. Tutto è immerso nel silenzio dei sentimenti pieni e totali. Ed è un silenzio che ci parla, esattamente come ci parlano i colori e poi il bianco totale del tempo che passa e che viene squarciato dalla primavera.
Nello scorrere delle immagini, della storia, ci sentiamo in piena armonia e comprensione dei personaggi che, in silenzio, ci prendono per mano e ci parlano di condivisione, di accettazione e di rispetto dei tempi e della vita dell’altro, di solitudine e di attesa. Ci dicono che non sono necessari i rumori scoppiettanti ed i fuochi d’artificio perché lo stare insieme sia bello, bastano anche i silenzi complici in cui le azioni parlano, in cui lo stare insieme nel rispetto reciproco è il fuoco d’artificio più bello.
Una storia poetica splendidamente illustrata, potrebbe funzionare anche come silent book, tanto le illustrazioni seguono e spiegano perfettamente la storia.
Ma le poche parole presenti in qualche pagina aiutano a mettere l’accento giusto dove questo ha più senso.
Un libro delicato e poetico che non si può smettere di amare neanche quando resta a lungo fermo nello scaffale. Un testo che ogni bambino ed ogni bambina dovrebbe avere nella propria libreria.
E nel proprio cuore.
Ci aiuta a rafforzare o a creare, se non è già presente, l’accoglienza, la fratellanza, l’accettazione della diversità, non come compassionevole gesto, ma come arricchimento personale. Sempre.
Buona lettura dalla libraia!