Descrizione
Un calendario speciale, con le date più significative della storia civile internazionale: una proposta, un promemoria, a cui ciascuno può aggiungere secondo la propria memoria e sensibilità altre date, altre idee, altri ricordi per un mondo civile, laico, popolare e democratico. Nato da un’idea di Alessandro Portelli – sulla scorta del successo editoriale di Calendario civile, il libro da lui curato per Donzelli nel 2017 – e realizzato insieme al Circolo Gianni Bosio, con la collaborazione della Società Italiana delle Storiche, per l’edizione 2021 il «Calendario civile» dedica una particolare attenzione, accanto al tema della difesa dei diritti delle donne e della comunità LGBTIQ+, alla questione ambientale. Alcune date: 6 novembre (nel 1990, a Riyadh, 47 donne guidano automobili in segno di protesta contro il divieto di guida); 1° maggio (nel 1977, gruppi femministi e ambientalisti occupano a Seabrook il sito dove è prevista la costruzione di una centrale nucleare); 20 agosto (nel 2018 Greta Thunberg manifesta per il clima di fronte al Parlamento svedese); 1° dicembre (nel 1955, a Montgomery, Rosa Parks è arrestata perché si rifiuta di cedere il posto sull’autobus a un bianco); 18 settembre (nel 2020 muore Ruth Bader Ginsburg, la giudice della Corte suprema che ha dedicato la vita alla difesa dei diritti civili e delle donne); e poi il 30 aprile (nel 1977 le prime 14 «Madres» si riuniscono nella piazza centrale di Buenos Aires contro la dittatura), e ancora il 14 marzo (nel 2018 a Rio de Janeiro è uccisa in un agguato Marielle Franco, attivista per i diritti umani). Sono tante le date che ci sollecitano, le giornate particolari che ci spingono a riflettere e a continuare il difficile cammino verso la conquista dei pieni diritti civili per tutti e la salvaguardia delle risorse ambientali. «Fin dall’Unità nazionale, dalle origini del movimento operaio e dalla nascita della Repubblica – scrive Alessandro Portelli –, la questione di una ritualità laica e di un ciclo alternativo dell’anno si è posta come fondamento di un’identità civile italiana. In una vera e propria lotta di classe per il rituale, si celebravano in forma laica battesimi, matrimoni, funerali. Parte di questa tradizione si è indebolita durante il regime fascista, e poi nell’egemonia cattolica del secondo dopoguerra. Nella crisi politica e culturale di oggi diventa ancora più necessario tornare a quelle date, che sono alla base della coscienza civile democratica». Date speciali, che la Società Italiana delle Storiche – nata nel 1989 con l’obiettivo di fornire nuove categorie interpretative della storia, modificare l’attuale e unilaterale trasmissione dei saperi – ha selezionato con l’intento di valorizzare la presenza delle donne nella storia, dare voce all’esperienza dei movimenti femminili, femministi, LGBTIQ+, mettere in discussione una trasmissione della storia universale maschile, rendere visibili gli spazi di diserzione e trasgressione delle norme discriminatorie e il lento e non lineare procedere della battaglia contro le asimmetrie di potere: date che non si limitato ad aggiungere qualche informazione sulle donne e le persone LGBTIQ+, ma che fanno emergere la loro agency, costruendo una storia diversa, più sfaccettata, polifonica e accogliente.
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