Descrizione
“Non hai idea di che cosa sia, vero?”
“Mmmh. Un vecchio registratore di cassa?”
Lui ha sbuffato fuori una risata che ha fatto sollevare i baffi bianchi che gli ricoprivano il labbro superiore. “Scusa” si è giustificato, “è che rimango sempre stupito dalla velocità con cui avanza il progresso. Vedi, quella che hai davanti è una macchina per scrivere. O da scrivere, come dicono alcuni.”
“Oh” ho detto io, facendo di sì con la testa. In realtà avrei voluto dire: grazie, signor Baraldo, ne so quanto prima.
Per il piccolo Davide è cominciata una noiosa estate come le altre: compiti delle vacanze, qualche giorno al mare ma sempre nel weekend, i dispetti del mal sopportato Sergione. A cambiare le cose non sarà certo l’arrivo nel suo palazzo di un nuovo condomino, tanto più che è un vecchio signore, un po’ particolare oltretutto. Colleziona oggetti strani, dice si chiamino “macchine da scrivere” e siano una specie di antenati dei computer, non certo il massimo della novità dunque: e allora perché Davide ne è così incuriosito? Cosa mai significherà la parola QWERTY? Quale mistero si nasconde tra i pesanti tasti della Lettera 22, della Remington e della Underwood?
Una storia di scoperte e rivelazioni, di oggetti dimenticati che riprendono vita, ma soprattutto di una grande amicizia, quella tra Davide ed Eustachio, ex-riparatore di macchine da scrivere ormai in pensione: insieme riannoderanno il filo del mistero QWERTY, che lega i primi prototipi di pianoforte letterario, nati già a metà del Diciannovesimo secolo, ai tablet di ultima generazione, e renderà la loro estate davvero indimenticabile.
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