Nel regno di Nientepopodimenoché è una fiaba che racconta il risveglio da un letargo: il re Primaditutto, per rimettere in sesto il regno, dà ordini ben precisi che molti sudditi rispettino in modo marziale. Ma a quale prezzo? Il re lo capirà solo attraverso lo sguardo del figlio Cincischia che darà voce a chi resiste.
Nel regno di Nientepopodimenoché è un libro-wunderkammer: dice l’importanza esistenziale della meraviglia e lo fa attraverso di essa. La meraviglia viene alimentata a tutti i livelli, da un’illustrazione che non spiega nulla, ma invita al viaggio attraverso simboli e dettagli da leggere con sempre maggiore profondità, a una lingua poetica e sonora, ricca di strati di senso e immagini, a una struttura e composizione grafico editoriale che si avvale di cartotecnica, elementi paratestuali e apparati che concorrono alla narrazione, ma possono essere volàno per esplorazioni oltre la storia.
Nel regno di Nientepopodimenoché è un piccolo mondo ibrido dove la natura libera e selvaggia si scontra con l’uomo e la sua smania di controllo, dove il pensiero bambino, artistico e spirituale, cerca di dialogare con quello adulto animato da potere e profitto, e dove la strada è quella della resistenza.