Dalla penna di Fulvia Degl’Innocenti, Coccole Books.
Wangari Maathai nacque in Kenya nel 1940 in un piccolo villaggio, figlia di una tradizione che voleva solo, o quasi solo, i maschi come studenti nelle scuole e poi nelle cariche alte delle professioni e del potere.
Fin da piccolissima ha vissuto e creato un rapporto speciale con la mamma, grazie alla quale ha imparato a conoscere la natura, a curarla, a rispettarla.
La narrazione di Fulvia Degl’Innocenti è ricca di sensazioni, di emozioni che hanno sicuramente caratterizzato la vita di Wangari. Ci racconta come la forza di seguire la propria strada, diversa dalle consuetudini, l’ha ricevuta da un’altra donna, sua madre.
È questo un passaggio che trovo meraviglioso ed importantissimo:
Ma la mamma di Wangari aveva già deciso. Lei era analfabeta, come la maggior parte delle altre donne, ma era giusto che la sua bambina avesse un destino diverso”.
La curiosità, l’amore per la conoscenza, hanno fornito a Wangari gli strumenti per costruire un proprio percorso fisicamente lontano dalla famiglia, nelle difficoltà, ma anche nell’entusiasmo di poter fare qualcosa di buono, di giusto, di utile per il suo Paese.
E quella stessa forza la mette per studiare, per imparare, per farcela in un contesto quasi completamente opposto, la mette nella sua vita personale, nel rapporto con il marito, nei suoi ideali politici, nel ricostruirsi quando il marito, stanco di avere accanto una donna forte, determinata e con le proprie idee, decide di abbandonarla e di denigrarla.
Una mente lucidissima nel vedere, nel capire come dalla difesa o dalla violenza sull’ambiente naturale dipenda non solo l’economia e la salute di un popolo, ma anche la sua stessa sopravvivenza.
Si rivolse anche al Ministro per il governo locale e la pianificazione del paesaggio facendo un appello alla popolazione: “Non siate timorosi di parlare, quando sapete di essere nel giusto. La paura non è mai stata fonte di sicurezza. Parlate chiaramente e lottate per i vostri diritti. Se i ministri rifiuteranno di ascoltare, lo farà il Presidente”.
L’8 ottobre 2004 riceve il Premio Nobel per la Pace con la seguente motivazione: “La pace nel mondo dipende dalla difesa dell’ambiente”.
Il racconto è impreziosito da storie che vengono raccontate, ora dalla zia, ora dalla stessa Wangari.
Infatti, come la stessa Wangari raccontava, nel villaggio dove è cresciuta, tutti sapevano raccontare storie, non solo gli adulti, anche i bambini. Seduti attorno al fuoco, attendendo che il cibo cucinasse, oppure prima di andare a dormire, tutti si trasformavano in cantastorie. E le storie stesse che venivano trovate, ricordate o inventate al momento avevano sempre lo scopo di insegnare qualcosa, rafforzare un insegnamento o suggerire una strada.
Un libro che consiglio ai bambini e alle bambine, sia per conoscere la storia di una donna che tanto ha fatto, lottato e insegnato per la difesa dell’ambiente, ma anche in termini di autodeterminazione al di là delle convenzioni tradizionali.
Lo consiglio anche ai grandi, agli insegnanti, ai genitori, a chiunque voglia conoscere la storia della Madre degli alberi, in Swahili Marna Miti.
Non mi resta che augurarvi buona lettura da me, la vostra libraia :).
*L’autrice Fulvia Degl’Innocenti
Fulvia Degl’Innocenti è nata a la Spezia e si è trasferita a Milano dopo la laurea in Pedagogia per studiare giornalismo. Dopo oltre ventini anni alla redazione del settimanale per ragazzi Il Giornalino lavora del 2016 a Famiglia Cristiana nella redazione spettacoli e cultura. Ha cominciato a scrivere libri per ragazzi nel 1998 e ne ha al suo attivo quasi 100 per svariati editori. La sua produzione spazia dagli albi illustrati ai romanzi young adult. È autrice anche di numerose biografie. Molti dei suoi libri sono stati tradotti all’estero. Ha vinto diversi premi tra cui il Bancarellino per La ragazza dell’est e Il premio Andersen per Io sono così. Dirige la collana di narrativa delle Edizioni Paoline Il parco delle storie ed è presidente di icwa, associazione italiana degli scrittori per ragazzi.
PS. una parte dell’immagine all’inizio è tratta dal sito festival del verde e del paesaggio.